venerdì, 10 Gennaio 2025

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Notizie di attualità sul mondo degli animali, diritti e doveri per chi possiede un animale domestico, storie sugli amici a quattro zampe

Cani bagnati, musi esilaranti (FOTO)

Sophie Gamand, fotografa francese residente a New York, ha impegnato questi ultimi quattro anni nella realizzazione di un book fotografico completamente incentrato sui cani: un progetto ambizioso che rientra in realtà in un suo più ampio studio volto a comprendere meglio le relazioni tra gli esseri umani e i loro fedeli amici a quattro zampe.

Nel suo ultimo lavoro dal titolo Wet Dogs, la Gamand propone così delle immagini davvero buffe in cui una serie di cani vengono immortalati nel momento di più grande vulnerabilità, quello del bagno: dei ritratti di cani bagnati estremamente divertenti che le è stato possibile realizzare grazie all’aiuto dell’addestratore professionista Ruben Santana, originario del Bronx. Immortalati un secondo dopo essersi scrollati l’acqua di dosso, i cani della Gamand appaiono colti in una condizione di evidente disagio: nelle foto traspaiono in maniera evidente i caratteri di ognuno di loro, dal più contrariato al più avvilito, fino al più vendicativo.

Affascinata e incuriosita dalle dinamiche di addestramento dei cani, Sophie Gamand si propone di analizzare nel corso della sua opera le differenze e le somiglianze che intercorrono tra esseri umani e animali, soffermandosi sul particolare che, a suo avviso, i cani hanno smesso di essere propriamente animali già da tempo, quando cioè hanno acquisito attitudini umane che li hanno resi appunto animali domestici.

Il book fotografico Wet Dog ha vinto il primo premio nella categoria “Ritratti” nell’ambito dei Sony World Photography Awards del 2014: le foto qui proposte saranno incluse in una raccolta che sarà pubblicata dalla Grand Central Publishing nel 2015.

Addio a Poppy, la micia più vecchia del mondo

Poppy, la micia che all’età di 24 anni era stata riconosciuta come “il gatto più vecchio del mondo”, è passata a miglior vita a poche settimane dal conseguimento del titolo ufficiale assegnatole del Guinness dei Primati: è accaduto lo scorso venerdì, a causa di alcune complicazioni agli arti posteriori e di un’infezione del tratto urinario.

La sua padrona, la quarantatreenne Jacqui West, afferma che nonostante l’intera famiglia fosse consapevole del fatto che prima o poi questo momento sarebbe arrivato, tutti si sentono prostrati dalla perdita della loro amica a quattro zampe. “Sapevamo che era anziana – dice Jacqui – ma è comunque molto doloroso affrontarne la morte. La sua ultima settimana di vita è stata davvero dura: era sotto antibiotici venerdì scorso per via di un’infezione urinaria e le sue zampe posteriori parevano stessero per abbandonarla. Non era più in lei. Se n’è andata alle 15 e 30, dopo aver trascorso, molto mogia, l’intera giornata assieme a me“.

L’unico pensiero che può adesso rincuorare Jacqui è che la sua Poppy sia riuscita a resistere a lungo abbastanza da conseguire il titolo di “gatto più vecchio del mondo”: quasi come se avesse fatto del suo meglio per rimanere in vita in vista del suo riconoscimento ufficiale. “L’abbiamo sepolta in giardino – continua Jacqui – accanto agli altri animali che abbiamo avuto e che sfortunatamente abbiamo perso“. Anche gli altri quattro gatti con cui Poppy, la micia più vecchia del mondo, viveva ne sentono terribilmente la mancanza: venerdì hanno rifiutato il cibo per tutto il giorno, mentre gironzolavano per casa come fossero stati in cerca della loro compagna.

Marijuana per animali

Negli Stati Uniti l’uso di marijuana per scopi medici sta diventando sempre più diffuso: utilizzata per curare pazienti affetti da nausea da chemioterapia o soggetti sieropositivi che spesso soffrono di crisi epilettiche, la marijuana sembra adesso poter essere d’aiuto anche in ambito veterinario.

A mettere in luce, in questo senso, le proprietà benefiche della sostanza è stato il veterinario californiano Doug Kramer, anche noto come il “Vet Guru” di Los Angeles: seccato soltanto all’idea di trovarsi costretto a ricorrere direttamente all’eutanasia, il dottor Kramer ha infatti somministrato al suo husky siberiano Nikita, durante le ultime settimane di vita seguite a un intervento per asportare delle masse tumorali, dosi di cannabis che non soltanto l’hanno fatta smettere di guaire, ma che le hanno stimolato l’appetito, portandola a prendere peso e a ritornare in forze al punto tale da riprendere a farsi trovare alla porta per il saluto al rientro.

Nikita se ne stava andando – scrive Kramer nel Journal of the American Veterinary Medical Association – e avrebbe ben presto smesso di mangiare. Avevo provato invano qualsiasi antidolorifico farmaceutico disponibile sul mercato, persino gli steroidi. A quel punto, era diventata una questione di qualità della vita: sentivo di dover assolutamente fare il possibile per risparmiarle qualsiasi ulteriore sofferenza“. Kramer e Nikita hanno così trascorso insieme un altro mese e mezzo, periodo durante il quale il dolore è significativamente diminuito.

Sebbene consapevole non si trattasse di una vera e propria cura, Kramer ha utilizzato la marijuana per lenire i dolori della sua cagnetta, migliorando notevolmente la qualità dei suoi ultimi giorni di vita. Anche uno studio condotto in due cliniche veterinarie del Colorado (rispettivamente nel 2005 e nel 2010) ha dimostrato come la marijuana per animali sia un ottimo rimedio: un’oculata dose della sostanza può avere benefici incredibili per i nostri amici a quattro zampe. E due aziende di Seattle, la Canna-pet e la Canna-companion, hanno cominciato a rivendere alcuni integratori a base di canapa, sperando che la diffusione del prodotto porti i ricercatori ad approfondire scientificamente il suo potenziale – nonostante la cannabis continui ad essere considerata nella maggioranza dei casi illegale.

David Beckham e il Principe William insieme per proteggere gli animali

David Beckham e il Principe William insieme per la campagna #WhoseSideAreYouOn: l’obiettivo è combattere il commercio illegale di specie selvatiche di animali. Il duca di Cambridge, presidente dello “United for Wildlife”, è oggi affiancato da una star d’eccezione: David Beckham è una delle numerosissime star internazionali che hanno deciso di sostenere la campagna di sensibilizzazione e protezione animali #WhoseSideAreYouOn.
La campagna mira a sfruttare il connubio perfetto fra sport e social media. Il messaggio è fortissimo: da che parte state? Dalla parte delle uccisioni illegali e stragi di animali o da quello della conservazione e protezione delle specie?

All’evento, tenutosi presso la Google Town Hall di Londra, il duca di Cambridge William ha affermato che il commercio illegale prospera, perché è nascosto – fattore che rende più facili le operazioni clandestine per i criminali. United for Wildlife voleva trovare un modo perfetto per mostrare al mondo cosa stesse succedendo e chiedere a tutti di unirsi a favore della campagna.
#WhoseSideAreYouOn chiede alle persone coinvolte di mostrare il loro sostegno su Facebook, Twitter o Google +, attraverso i social network e sui siti ufficiali.

http://www.youtube.com/watch?v=7pvKYBsfd94

United for Wildlife, che aveva già lanciato nel febbraio di quest’anno un appello al mondo intero, con uno sport realizzato proprio dal campione inglese e dal Principe di Inghilterra William, ha voluto riunire importanti associazioni di beneficenza sotto uno scopo comune: creare un movimento globale per il cambiamento.

Il Principe William per l’occasione di quest’oggi è stato raggiunto da David Beckham, che ha annunciato il primo gruppo di ambasciatori per la campagna. Questi ambasciatori, provenienti da tutto il mondo, si sono impegnati a sensibilizzare il commercio illegale di specie selvatiche mediante il sostegno Whose Side Are You On durante manifestazioni sportive e sui social media. Accanto al Principe William, il Principe Harry e David Beckham, gli ambasciatori sono: Andy Murray, Lewis Hamilton, Francois Pienaar, Rahul Drvaid, Yao Ming, Sir Matthew Pinsent, Hans Sarpei, e Leicester Tigers. Lewis Hamilton ha mostrato il suo sostegno durante il Gran Premio del Canada di ieri, Andy Murray aspetterà il Wimbledon e molti altri a seguire.

Il Principe William ha così dichiarato: “In tutto il mondo, il commercio illegale di specie selvatiche è responsabile del massacro di decine di migliaia di animali ogni anno, spingendo alcune delle nostre specie più amate sull’orlo dell’estinzione. I nostri bambini non dovrebbero vivere in un mondo senza elefanti, tigri, leoni e rinoceronti. È troppo, è troppo. E il momento di scegliere tra le specie in pericolo di estinzione e trovare i criminali che li uccidono per denaro”.