giovedì, 18 Aprile 2024

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Animalismo, anticapitalismo o salutismo? Cosa si nasconde dietro alla scelta di astenersi dal consumo della carne? Lo scopriamo insieme con loVeg, la rubrica dedicata ai vegetariani e ai vegani, ma anche ai curiosi che, forse, lo saranno un domani

Mayim Bialik: da Big Bang Theory alla lotta ai pregiudizi contro i vegani (IoVeg)

In ‘The Big Bang Theory’, nota serie della CBS, interpreta la neurobiologa Amy Farrah Fowler, erudita compagna del complicato Sheldon Cooper, interpretato, invece, da Jim Parsons: un ruolo che è sembrato minore fino all’arrivo della quarta stagione, quando l’attrice Mayim Bialik è riuscita a fare del suo personaggio una chiave di volta indispensabile per gli equilibri dell’intero gruppo.

È dall’età di diciannove anni, in effetti, che Mayim è vegetariana e che si circonda di amici vegani. Per molto tempo ha tuttavia esitato nell’etichettarsi come vegana, a causa degli estremismi legati a questa definizione. Una volta letto ‘Eating Animals’ di Jonathan Safran Foer, però, non poté più resistere: arrivò così per lei il cambiamento definitivo. All’oggi, Mayin non porta capi di pelle, non mangia né carne né pesce, né prodotti di derivazione animale.

Attualmente, è riuscita a diventare un vero e proprio personaggio di riferimento: sia come portavoce dell’Holistic Moms Network, sia come amministratrice del sito groknation.com, che lei stessa ha fondato e sul quale proprio ultimamente ha pubblicato le sue personali riflessioni sul veganesimo e sulle motivazioni che spingono gli altri a odiare i vegani.

Molti credono che siamo ipocriti e detestabili – scrive lei, riconoscendo effettivamente anche la presenza di certe derive ‘elitarie’. – Lo capisco. Ho incontrato a mia volta molti carnivori ipocriti e detestabili. Sono davvero stupita di come la gente possa vedere nei vegani una minaccia rispetto al proprio diritto di consumare carne in quantità, quasi l’esistenza dei vegani fosse un affronto ai loro diritti civili“. E prosegue mettendo in chiaro che: “seguire una dieta veg non è una moda, né è qualcosa che facciamo per infastidire i mangiatori di hamburger“.

E se qualcuno ha definito le sue idee come “sciocchezze da liberali”, Mayim Bialik continua dritta per la sua strada e passa all’elenco di tutti vegani e vegetariani più noti al mondo: da Leonardo da Vinci a Gandhi o a Buddha, da Einstein a Paul McCartney. Ciò di cui si dovrebbe parlare sarebbe, piuttosto, di sensibilità: “creare un mondo che non implichi sofferenza per alcun essere vivente, praticando gentilezza nei confronti degli animali e impegnandosi in un’alimentazione a base vegetale“.

Il prezzo che l’ambiente paga per il consumo di carne, latticini e uova è alto. Così come lo sono quelli che riguardano la cura di patologie associate al consumo di prodotti di origine animale: malattie cardiache, diabete e obesità sono malattie dalle cure molto dispendiose. I Paesi in cui non si mangia come in America non presentano gli stessi problemi di salute che riscontriamo qui. E anche questo è un dato di fatto“. La conclusione? “Ci sarà sempre qualcuno che continuerà infamare il veganesimo, dicendo che si tratta di un’antipatica moda elitaria di liberali fanatici, ma io preferisco vedere la ‘moda’ come una tendenza verso una più ampia diffusione della dieta a base di vegetali, come qualcosa che cioè può andare a migliorare il nostro ambiente, la nostra economia, la nostra salute e il nostro benessere generale“.

Il miglior Natale? Quello veg (IoVeg)

A Natale, il vero regalo da fare al pianeta e a noi stessi è uno solo: cambiare stile di vita, facendo una scelta ‘veg’, la sola realmente sostenibile e animal-friendly“: così si è pronunciata l’ENPA, l’Ente per la Protezione degli Animali, in occasione delle imminenti feste natalizie, che quest’anno, neanche a farlo apposta, seguono il COP21, l’incontro tenutosi a Parigi contro il riscaldamento globale. L’accordo raggiunto in questa sede, però, sembra ancora troppo concentrato sulla questione dei combustibili fossili, e troppo poco sull’impatto climatico che l’industria della carne produce col rilascio nell’atmosfera di grosse quantità di gas serra (in proporzioni stimate dal 18% al 51% delle immissioni complessive dovute ad attività umane).

L’intento dell’ENPA è quello di invitare tutti a partecipare attivamente a quella rivoluzione “verde” non più differibile se si vuol garantire un futuro al nostro pianeta.

Ognuno di noi, perciò, può dare il proprio contributo in questa importante impresa, ma come?

Sposando, innanzitutto, la filosofia del “cruelty-free” sin dal cenone di Natale e di Capodanno, sostituendo i prodotti animali con quelli vegetali.

Inoltre, un’ottima idea regalo consiste nel donare un buono per una cena vegetariana o vegana, o comunque per acquisti veg in negozi bio ed ecologici.

Ancora, si può pensare di regalare un’iscrizione ad associazioni che si organizzano in difesa del pianeta, siano esse animaliste o ambientaliste.

Un altro suggerimento dell’ENPA è quello di regalare piante da frutto per il terrazzo o per gli interni, che sono grandi alleate contro l’inquinamento “domestico”.

Per combattere l’effetto serra, si possono anche regalare alberelli al proprio Comune di residenza, da piantare in punti strategici che rispettino e implementino gli ecosistemi locali: invece di comprare e addobbare un abete destinato a morire, l’alberello piantato in città non sarà mai sradicato e verra coltivato per tutta la vita.

Un altro regalo da fare potrebbero essere bustine di semi di piante selvatiche per realizzare orti casalinghi, a base di salvia, timo o rosmarino.

Ma per far di questo un Natale al 100% “animal-friendly”, l’imperativo da rispettare è l’astensione dal regalare cani, gatti o qualsiasi altro cucciolo, poiché molti poi finiscono per essere abbandonati nel periodo estivo. A chi volesse fare questa scelta consapevolmente, Enpa raccomanda di non prenderlo in negozio, ma di andare presso canili o altre strutture di ricovero, in cui numerosi trovatelli aspettano di essere adottati e amati.

Inutile dire che sono da bandire le pellicce, ma attenzione ai colli delle giacche, che spesso e volentieri non sono affato “finti”. Del tutto bocciato, poi, l’avorio, vero e proprio delitto contro natura, oltre che prodotto qillegale.

Infine, a Natale come per tutto l’anno, evitare circhi e zoo: lunga vita agli animali liberi.

Schwarzenegger al COP21: ‘mangiare veg per salvare il pianeta’ (IoVeg)

Diventare vegetariano o vegano part-time per proteggere il pianeta: questo il parere dell’ex governatore della California, Arnold Schwarzenegger, secondo il quale le persone nel mondo dovrebbero evitare di mangiare carne almeno due, tre giorni alla settimana per non contribuire ulteriormente agli sbalzi climatici.

Il consumo di carne – ha dichiarato Schwarzenegger – è un problema ambientale, insieme con gli allevamenti intensivi, responsabili del 28% delle emissioni di gas serra“. Eppure, ha aggiunto l’ex body-builder, chiedere a tutti di diventare vegetariani o vegani sarebbe troppo. La soluzione, allora, consisterebbe nel suggerirgli di evitare la carne almeno un paio di volte a settimana.

Quando, poi, gli è stato chiesto come un uomo possa riuscire a ottenere un corpo come quello di Terminator – il cyborg assassino protagonista dell’omonimo film – senza mangiare carne, Arnold ha risposto che molti body-builder di successo in realtà non toccano carne: “Si possono ricavare proteine in molti modi: anzi, ho incontrato molti culturisti e numerosi campioni di sollevamento pesi che, a dire il vero, erano proprio vegetariani convinti“.

Il suggerimento è quello di interrompere il consumo di carne: io credo sia un’ottima idea, ma bisogna cominciare gradualmente. È una grossa sfida, ma non significa che il traguardo non si possa raggiungere“.

Il COP21, dibattito pubblico internazionale sui cambiamenti climatici in corso fino all’altro ieri a Parigi, s’incentra prevalentemente sull’inquinamento prodotto al livello industriale, ma le emissioni dannose associate al consumo di carne stanno diventando sempre più preoccupanti: nello specifico, stando ai calcoli delle Nazioni Unite, le emissioni nocive dovute agli allevamenti intensivi, alle selvicolture e all’industria ittica sono pressoché raddoppiate negli ultimi 50 anni e potrebbero aumentare di un ulteriore 30% entro il 2050.

T-shirt da veri vegani (IoVeg)

Non appena si abbandona la ‘normale’ dieta a base di carne, subito le persone intorno cominciano a fare domande e constatazioni inopportune. Un buon metodo per evitare qualsiasi polemica sul nascere è munirsi di una maglietta che espliciti immediatamente come la si pensa al riguardo: facendo un giro su internet, non è difficile imbattersi in negozi online che rivendono – a prezzi piuttosto abbordabili, t-shirt che riescono a fare da perfetta didascalia alle storie di veganismo e di vegetarianismo di ciascuno.

La quantità di magliette sfiziose è davvero incredibile: tra i siti Etsy, VauteCouture, FoodFightGrocery ed HerbivoreClothing, si possono reperire delle vere e proprie perle che niente hanno a che fare col tono generalmente giudicato troppo ‘moralizzatore’ nei messaggi lanciati da vegani e vegetariani. VauteCouture e HerbivoreClothing, peraltro, propongono anche una linea dal design molto stiloso, unendo ‘l’utile al dilettevole’.

In effetti, da attivisti per i diritti degli animali, ogni vegano o vegetariano dovrebbe compiere delle scelte in fatto di abbigliamento che siano consone rispetto a quelle intraprese al livello alimentare – facendo, così, attenzione a non indossare capi realizzati in lana, in pelliccia e in pelle. E molti sono già sulla via giusta per fare della moda un altro mezzo di espressione del proprio credo.

Perciò, perché non pensare di fare un altro passo in avanti nel proprio percorso veg indossando una t-shirt sfiziosa e ‘intelligente’ come una di queste? È anche un buon modo per attaccare bottone con dei potenziali interlocutori vegetariani o vegani nelle vicinanze. La maggior parte di esse sono anche prodotte da fabbriche che, come Etsy, hanno dei principi etici che rispettano meticolosamente: date un’occhiata, ché potrebbero anche esservi d’ispirazione per qualche regalo da fare questo Natale.